L’apparato scultoreo della chiesa di S. Maria in Betlem di Mesagne

 Pubblichiamo volentieri il contributo ricevuto da Stefano Tanisi – storico dell’arte – sulle sculture della chiesa di S. Maria in Betlem.

Nella circostanza, cogliamo l’occasione per pubblicare anche le nostre foto, con le sculture viste a distanza ravvicinata, che consentiranno di ammirare e conoscere meglio le bellezze poste sulla facciata della chiesa.  Si potrà cogliere la dovizia dei particolari usata dagli scultori e tutta la loro straordinaria maestrìa.

Scrive  Stefano Tanisi:

“Ad Angelo Ricciardo sarebbe attribuibile quasi tutto l’apparato scultoreo che caratterizza la facciata principale inferiore e l’interno della chiesa di Santa Maria in Betlem che i Celestini avevano a Mesagne. La più recente vicenda costruttiva di questa chiesa avviene fra il 1662 e il 1738 (tali date sono leggibili nei fregi inferiori e superiori della facciata principale). Nella facciata principale è riferibile al Ricciardo la parte centrale del primo ordine eccetto i volti d’angelo sul portale, le due statue e la nicchia che lo sormontano (questi volti e le due statue potrebbero essere riferibili, invece, alle stesse maestranze che a Bitonto nel 1670 scolpirono il portale della chiesa del Purgatorio). All’interno della chiesa celestina di Mesagne sono stilisticamente riferibili allo scultore leccese anche le decorazioni che compaiono nel fregio del vano fino all’arco trionfale.

Alcuni particolari storici aiutano, però, a circoscrivere meglio l’iniziale vicenda edilizia di questo cantiere: il rapporto di amicizia e collaborazione fra Angelo Ricciardo e Giuseppe Zimbalo; il fatto che entrambi avevano lavorato o stavano lavorando per i Celestini di Lecce; non ultimo che la chiesa dei Celestini di Mesagne si costruiva nello stesso periodo della Cattedrale di Lecce di cui lo Zimbalo era progettista e capomastro. Non si può fare a meno di notare, inoltre, che lo schema compositivo delle paraste poste sulla facciata principale inferiore della chiesa mesagnese, si ritrovi simile nella cattedrale leccese (facciata laterale verso la piazza). È utile inoltre ricordare che Zimbalo e Ricciardo furono chiamati assieme nel 1659 a Mesagne per una perizia e in più che lo Zimbalo nel 1660 tornerà a occuparsi della chiesa matrice di Mesagne come attestato in un noto documento dove, tra le altre cose, è indicato quale primo architetto della Provincia.

Per Santa Maria in Betlem, pertanto, non si può a priori escludere un “coinvolgimento progettuale” dello stesso Zimbalo. Ricciardo non completò probabilmente la facciata della chiesa celestina. Per capire quindi dove potrebbe essersi fermata l’opera dello scultore leccese è necessario che l’analisi storica faccia un salto in avanti di alcuni anni. Altra data importante, infatti, nella storia di questa chiesa è, come detto, il 1738. Rispetto a quanto fino ad ora segnalato dalla storiografia – ovvero la presenza dei mastri leccesi Domenico Antonio e Pasquale Simone – è necessario un approfondimento poiché i documenti non entrano nel merito di chi dei due mastri sia il reale esecutore dell’apparato scultoreo settecentesco.

Un confronto con opere dove è più circostanziabile in particolare la presenza del solo Pasquale (figlio di Domenico Antonio) – e cioè soprattutto gli interventi che questi realizzò a Monopoli – consente di ascrivere al solo Pasquale la realizzazione delle decorazioni scultoree che caratterizzano la facciata principale superiore, dei primi due altari (destro e sinistro, eccetto le mense) più vicini a quello maggiore e di due angeli oggi collocati nella sacrestia. Va segnalato da ultimo che lo stesso Pasquale intervenne pure sulla facciata inferiore iniziata dal Ricciardo. Tale parte fu forse ampliata lateralmente dal più giovane dei due Simone come attestano in particolare le paraste estreme (l’una a destra e l’altra a sinistra) con la loro decorazione a teste d’angelo che replica il modello impostato dal Ricciardo. Delle sculture di Pasquale Simone va, infine, rilevata la forte assonanza stilistica con opere del coevo architetto e scultore leccese Mauro Manieri.”

F. Grasso – S. Tanisi, Angelo Ricciardo, scultore e architetto del barocco in Terra d’Otranto, in “Radici”, Giordano Editore, Mesagne 2016, Anno XX, nn. 1-3
2016

Facciata inferiore

Statua della Vergine della Sanità

San Benedetto

S. Pietro Celestino

Facciata superiore

Santa Scolastica e Santa Geltrude

Statue non identificate

Fastigio centrale con angeli e pinnacoli

Scultura in bassorilievo che rappresenta S. Michele Arcangelo

Sotto i nostri articoli sulla storia della chiesa con le nostre foto dell’esterno e degli interni prima della rivisitazione e un approfondimento sul dipinto “L’adorazione dei Pastori”

Chiesa Santa Maria di Betlem  – Mesagne

L’Adorazione dei Pastori in Santa Maria in Betlem a Mesagne

 

 

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